lunedì 18 giugno 2012
Buenaventura Durruti: vita e morte di un rivoluzionario buono
La breve estate dell'anarchismo durante la guerra civile spagnola vide come protagonista l'anarco - sindacalista Buenaventura Durruti. Di lui si sono dette molte cose: assassino spietato lo hanno definito i fascisti e i franchisti, eroe invece la sinistra rivoluzionaria e i movimenti anarchici. La sua figura è comunque legata alle sorti di migliaia di fascisti e simpatizzanti del movimento franchista che furono salvati dallo stesso Durruti. Le violenze dei popolari e in questo caso degli anarchici erano il frutto della rabbia incontrollata seguita al Golpe di Franco. Senza un apparato giudiziario solido e senza freni sociali e politici la popolazione si abbandonò a selvagge cacce all'uomo. Buenaventura fu tra coloro che si impegnò nel placare le violenze e i linciaggi. Salvò la vita a moltissimi uomini e ad intere famiglie. Il suo segretario, il prete cattolico Jesus Arnal Pena, descrisse Durruti come una persona retta, degna del suo rispetto pur non essendo anarchico. Pena fu colui che trascrisse la storia della Colonna Durruti. Pur essendo nato il 14 luglio 1896 a Leon, una città ed una regione altamente conservatrice, il giovane Durruti seguì i fratelli e il padre nel lavoro e nella vita politica. Erano ferrovieri e simpatizzanti delle idee anarchiche. Partecipò a dimostrazioni e scioperi che gli causarono l'esilio dalla Spagna a partire dal 1920 rifugiandosi a Parigi. Fino ai primi anni trenta Durruti viaggiò in lungo e in largo, sia in Europa che nelle Americhe. Nel 1932 rientrò in Spagna iscrivendosi alla CNT, il sindacato anarchico, e iniziò a sfidare apertamente il governo della Seconda Repubblica. Le agitazioni si susseguirono per anni accompagnati dalle manifestazioni comuniste e socialiste. Il 1936 è l'anni in cui la sinistra va al potere e Franco si ribella a quello che definiva un "complotto giudaico, massonico e bolscevico", cioè la repubblica accusata di sovvertire l'ordine tradizionale. Le due formazioni anarchiche, la CNT e la FAI (e successivamente il partito trozkista POUM), ebbero una schiacciante vittoria a Barcellona e in tutta la Catalogna, avviando di fatto quella che è definita 'utopia realizzata". Venne creata una forma di amministrazione della politica e dell'economia collettiva vicina al progetto comunista. Durruti quindi ebbe un ruolo fondamentale nel dirigere la guerra e nel gestire la cosa pubblica. La Colonna Durruti, cioè l'esercito popolare di ispirazione anarchica, era tra i più organizzati e disciplinati che ci fossero nel Fronte Popolare. Nonostante vigesse un principio di democrazia, per cui le truppe eleggevano democraticamente i loro capi, la Colonna riportò importanti vittorie. L'impegno rivoluzionario di Durruti fu molto breve. Il 20 novembre 1936 venne ucciso a Madrid. Il mistero sulla sua morte è ancora vivo e sono state proposte molte ipotesi. Gli Amici di Durruti, l'organizzazione anarchica legata alla sua figura, sostennero l'ipotesi che l'omicida fosse uno stalinista in virtù della successiva repressione dei rivoluzionari trozkisti e anarchici; altri invece propendono per un uccisione franchista. L'ipotesi dell'omicidio accidentale è stata ultimamente rivalutata e sembra essere la teoria che principalmente viene tenuta in considerazione.
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