Il 1959 aveva rappresentato un
segnale di pericolo per gli Stati Uniti. Fidel Castro aveva di fatto
spodestato il regime filo – americano di Batista rendendo Cuba uno
Stato socialista. Questo evento, oltre a segnare l'estromissione
delle multinazionali del petrolio dal controllo del greggio cubano,
sanciva di fatto la forte influenza che l'Unione Sovietica esercitava
nei Paesi sudamericani. Per cui era necessario agire subito per
arginare una minaccia che avrebbe creato gravi danni all'imperialismo
americano.
Il piano, organizzato dalla Cia,
prevedeva la creazione di una rete di opposizione clandestina che
attuasse una efficacie e capillare propaganda. A tale scopo il 22
marzo del 1961 venne creato il “Concilio Rivoluzionario Cubano e,
già a partire dal maggio del 1960, erano attive una serie di radio
gestite da esuli come Radio Swan che venne scelta per le
comunicazione con i sovversivi e con gruppi di sabotaggio (Gruppo
Alpha 66).
Tale operazione fu denominata
“Programma per un'azione segreta contro il regime di Castro”
(nome in codice “Jmarc”). I padri di tale progetto furono gli
esuli cubani del “Gruppo 5412” con il patrocinio di Richard
Nixon, allora vicepresidente dell'amministrazione di Dwight
Eisenhower, che lo firmò il 17 marzo 1960. Alcuni quotidiani
sudamericani e americani avevano dato notizie riguardanti operazioni
di reclutamento e addestramento di cubani per un fine che allora era
sconosciuto. Lo stesso “New York Times” il 10 gennaio 1960 ne
diede notizia parlando di una piantagione di caffè dove si
addestravano truppe da inviare contro il regime cubano. Tale notizia
non fece grande scalpore perché il governo, prima della fine
dell'amministrazione Eisenhower, aveva comunicato alla stampa tali
progetti.
Il 17 gennaio 1961 Eisenhower
lasciò la Casa Bianca per la fine del mandato e si decise di
cambiare il nome del programma in “Operazione Pluto” e
successivamente , dopo una serie di modifiche, in “Operazione
Zapata. Ad autorizzarla fu Allen Dulles, direttore della Cia, e il
neo presidente J.F. Kennedy.
L'11 aprile 1961 il ministro
della guerra inglese, Louis Mountbatten, venne invitato a Washington
e messo al corrente dell'operazione. Il ministro inglese dimostrò la
sua contrarietà mettendo a conoscenza l'MI – 6, il servizio di
spionaggio inglese. Tramite probabili spie doppiogiochiste queste
informazioni furono passate al KGB, il servizio di spionaggio russo.
Sia i russi che gli inglesi si mostreranno sempre contrari
all'Operazione Zapata. Radio Mosca il 13 aprile 1961 trasmise un
messaggio in lingua inglese in cui si avvertivano i cubani
dell'intenzione degli Usa di occupare militarmente l'isola con il
favore di una fitta rete di oppositori sabotatori. Per rappresaglia
ci furono una serie di incendi strategici, ma questi non impedirono a
Castro di organizzarsi a dovere.
Gli strateghi cubani e americani
pianificarono un piano bellico dettagliatissimo. I ribelli,
addestrati dalla Cia in Guatemala e in altri campi negli Usa,
dovevano occupare per prima la città di Trinidad nel sud del Paese,
notoriamente anticastrista. Con il sostegno della popolazione e di
altri guerriglieri avrebbero mosso i primi atti di guerriglia sulle
Montagne Escambray. Kennedy modificò il programma scegliendo come
luogo di sbarco la zone semi paludosa di Zapata, nella Baia dei
Porci. Tale decisione fu un grosso sbaglio: era un terreno poco
pratico per sbarchi e senza vie di fuga. Il presidente comprese tali
difficoltà e decide di inviare a supporto i paracadutisti che
avrebbero dovuto chiudere le vie d'accesso alla Baia. Lo scopo
principale era quello di liberare una striscia di terra dove si
sarebbe instaurato un governo provvisorio sostenuto dagli Usa. Dopo
di che si sarebbe potuto dichiarare guerra e, con il supporto
americano, occupare l'isola.
Il 17 aprile all'una di notte un
gruppo di sommozzatori arrivò presso la spiaggia della baia con lo
scopo di indicare la costa alle navi pronte per lo sbarco. Durante
tale operazione una camionetta cubana entrò in contatto con un
sommozzatore che le sparò contro. Ciò mise in guardia i cubani che
si prepararono a ricevere i nemici. Era previsto lo sbarco di 1453
persone e di diverse autovetture e certo numero di carri armati. I
soldati cubani al comando degli ex guerriglieri del “Movimento 26
luglio” si arroccarono intorno alla Baia per respingerli. Alcuni
aerei da caccia cubani, Far Fury e T-33 (sopravvissuti a
bombardamenti dei giorni precedenti attuati dall'aviazione americana)
si levarono in volo e bombardarono una nave di comando “Rio
Escondido” e la nave “Huston adibite al trasporto logistico. In
questo modo gli attaccanti persero il grosso della loro logistica.
Insieme a queste due navi furono danneggiate molti mezzi da sbarco.
Il giorno dopo alle 14.00 circa
Krusciov minacciò come rappresaglia l'intervento delle forze russe a
Cuba. Alcuni reparti d'assalto americani, come “Operazione 40”
capitanato da Allen Dulles, furono richiamati per evitare ulteriori
incidenti e per il fallimento dello sbarco.
1l 19 aprile il corpo di sbarco,
falcidiato e privo di munizioni e di alimenti, decide la ritirata. A
sostegno dei fuggitivi furono inviati 8 bombardieri B-26 e un gruppo
di Skyhawk A-4s. Le squadriglie arrivarono troppo in ritardo a causa
del fuso orario e alcuni dei velivoli furono abbattuti. Due piloti
dei B-26, Leo F. Berliss e Thomas W. Ray, continuarono la battaglia
per permettere ai fuggitivi di salire a bordo di sommergibili. I loro
aerei furono abbattuti riuscendo però a salvarsi. Mentre tentavano
la fuga furono uccisi e i loro corpi congelati come trofeo di guerra
e per testimoniare il coinvolgimento americano nell'attacco a Cuba.
Il Concilio Rivoluzionario
Cubano, messo al corrente della tragedia, contestò alcuni errori dei
servizi di spionaggio e chiese più volte l'intervento dell'esercito
americano per invadere l'isola. Kennedy stesso rifiutò queste
proposte e decise di cambiare tattica nella lotta contro il Blocco
Sovietico che doveva concentrarsi su più fronti e non solo su quello
cubano. In tal modo declinò ogni futuro progetto di lotta diretta
contro Castro.
Le operazioni aeree cubane
contro obbiettivi americani continuò. Il 20 aprile alcuni Far cubani
abbatterono nove bombardieri B-26 dei sedici impiegati e affondarono
due navi e otto lance da sbarco.
L'Operazione
Zapata fu un clamoroso insuccesso. Dei 1453 anticastristi ne morirono
104, mentre i cubani riportarono 157 morti. 1.189 mercenari
controrivoluzionari furono arrestati e imprigionati, ma trattati
umanamente. Il 23 dicembre 1962 furono rilasciati una parte di essi
in cambio di 53 milioni di dollari. Alcuni di essi furono arrestati
per altri crimini commessi precedentemente sull'isola.