domenica 10 giugno 2012
Federico Garcia Lorca: gli ultimi giorni della repubblica
Federico Garcia Lorca era un poeta eccentrico e sopra le righe. Viveva a Granada, una città legata fortemente alla tradizione cattolica, la quale dopo l'alziamento di Franco si schierò decisamente con gli insorti. Lorca era fuori posto da sempre in un luogo dove veniva additato come un sovversivo e come un sodomita, essendo un omosessuale. Le sue opere riflettono questa sua esuberanza intellettuale legata ai primi movimenti avanguardisti europei e alla rivoluzione dei costumi che, in parte, aveva raggiunto la cattolicissima Spagna. I suoi spettacoli teatrali e le sue uscite per la città erano seguite da critiche dagli ambienti conservatori e da occhiate che covavano un disprezzo che si manifestò con la sua cattura e fucilazione. Anche Lorca però si lanciava in discorsi molto provocatori: affermava ad esempio che la Reconquista (dogma della destra spagnola) era stato un atto di vandalismo, poiché aveva distrutto una civiltà, quella dei mori, che aveva raggiunto livelli di sviluppo culturale e tecnologico molto elevati. Anche in politica era molto spregiudicato. Oltre a difendere le idee libertarie che si stavano da tempo diffondendo in Europa, Lorca fu uno strenuo difensore della repubblica da buon liberale di sinistra. La difese nelle sue opere e nei suoi discorsi fino alla sua morte. Quando Franco e i generali dell'alzamiento si preparavano a reprimere la sinistra spagnola e ogni elemento repubblicano, in una sorta di crociata contro gli infedeli, Lorca si trovava a Granada. Qui i falangisti perquisivano case e locali alla ricerca dei nemici della nazione. In pochi giorni furono uccisi 5000 uomini e donne con la colpa di essere di sinistra o comunque di appoggiare la repubblica (nel giro di poche settimane furono uccise 50.000 persone dalle truppe ribelli). La borghesia latifondista e gli ambienti reazionari sfogarono in questi giorni la rabbia per quelle riforme della repubblica che avevano messo in crisi le loro prerogative. Lorca si rifugiò, conscio del pericolo, presso un suo amico, Louis Rosales, poeta e falangista, il quele lo nascose da occhi indiscreti. Le autorità, venute a sapere del nascondiglio, catturano Lorca nonostante i suoi amici, tra cui Rosales, avessero chiesto la grazia. All'alba del 19 agosto 1936 a Viznar venne fucilato Federico Garcia Lorca e il suo corpo gettato in una fossa comune. Nonostante la censura franchista, la sua personalità ammalia ancora milioni di lettori.
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