martedì 12 giugno 2012

Arno Peters e il terzomondismo radicale

Nell'occidente ricco e industrializzato le voci che si schierarono con il Terzo Mondo non mancarono di certo. Diversi movimenti laici e religioni nonché politici si schierarono apertamente con i Paesi africani, asiatici e americani più poveri. Il guevarismo e il maoismo erano riuscisti ad imporsi come le uniche dottrine politiche e sociali in grado di dare un ruolo a tali aree del pianeta. Entrambe affondavano le proprie riflessioni nella realtà economica e sociale delle aree più povere esistenti sul pianeta e garantiva un ampia gamma di successo. Il tutto condito con una forte dose di rancore verso l'imperialismo economico americano ed europeo. Al di là dei reali risultati di queste politiche, è importante valutare l'impatto culturale che il terzomondismo esercitò nel Primo Mondo. La critica radicale alla geopolitica ufficiale che vedeva l'Europa e l'America al centro del mondo portò ad costruire planisferi del tutto anticonvenzionali. Il lavoro di Arno Peters è uno di questi esempi. Storico tedesco, è stato da sempre un filantropo e studioso del Terzo Mondo per trovare soluzioni alla povertà crescente. A lui si deve la stesura di una carta geografica innovativa che prese il nome di "Proiezioni di Peters". In esso osserviamo l'Africa e il Sud America di proporzioni maggiori maggiori rispetto all'Europa o all'America settentrionale. Inevitabilmente questi continenti sono posti al centro della cartina, rivalutando in questo modo il loro ruolo. Un lavoro che non ha mai avuto grandi riscontri pratici, ma che ha benissimo spiegato quello che i terzomondisti chiedevano: una rivalutazione dei Paesi più poveri. La carta di Peters ha degli errori prettamente cartografici per cui uso risulterebbe dannoso per una ricerca o per altri usi. Il successo che riscontrò questo lavoro fu grande e duraturo e probabilmente, nonostante le imprecisioni, venne preso in considerazione solo per la sua carica rivoluzionaria. Sta di fatto che ancora oggi è studiato e analizzato mettendo da parte le forti critiche che le associazioni geografiche hanno mosso contro il lavoro di Peters.

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