Si
temeva che la potenza americana potesse essere messa in ginocchio non
da attaccanti esterni, ma da infiltrati al soldo del nemico,
l'Urss. Erano anni in cui i casi di arresti di spie nemiche
erano frequenti e la tensione tra i due blocchi aveva generato guerre
di assestamento degli equilibri politici: Rivoluzione cinese (1949) e
Guerra di Corea (1950 – 1953). Si era entrati definitivamente
in piena Guerra Fredda!
Dal
1945 (probabilmente molto prima) fino 1954 possiamo dire che gli
Stati Uniti vissero una vera e propria caccia al comunista. Tale
linea politica prese il nome di “Maccartismo” dal senatore
repubblicano del Wisconsin, Joseph McCarthy, che per primo prese
posizioni anticomuniste decise.
Nel
1950 il senatore McCarthy con una audizione al Senato diede il via ad
una lunga ed estenuante ricerca di infiltrati non solo tra la
popolazione civile, ma anche e soprattutto tra le file del governo.
L'allora presidente dell'Fbi, J. Edgar Hoover, avviò un programma di
inchieste condotte su tutti gli impiegati statali. Tali indagini si
basavano spesso su testimonianze anonime che spesso vennero
contestate dagli stessi accusati. Per cui molti di coloro che furono
licenziati furono reintegrati a seguito di proteste per delle prove
che non avevano certezza ne valore.
Uno
dei campi d'indagine prediletti fu il mondo di Hollywood dove
lavoravano attori e attrici simpatizzanti per le sinistre
europee. Charlie Chaplin fu una delle principali star coinvolte
nelle indagini. Tale inchiesta, oltre a causare la sua espulsione dal
Paese nel 1952, gli rovinò pesantemente la carriera cinematografica
pur non avendo commesso nessun crimine.
Tra
i principali informatori di Hollywood troviamo Walt Disney il quale
rivelò i nomi di molti simpatizzanti comunisti, ma anche lui stesso
per un breve periodo fu sospettato di posizioni anti – americane.
Potremmo citare moltissime celebrità accusate di filocomunismo da
Gary Cooper allo scrittore Arthur Miller per passare a Marilyn
Monroe, moglie di Miller, la quale chiese aiuto a J.F. Kennedy avendo
un fratello collaboratore di McCarthy.
Si
viveva quindi in costante tensione poiché si poteva essere
sospettati di tradimento al minimo sbaglio. Uno degli scopi del
Maccartismo fu quello di spingere la popolazione a denunciare le spie
e a sedare ogni spirito anti – patriottico attraverso la messa in
onda dei processi contro le presunte spie. I processi più
celebri furono condotti contro Alger Hiss e i coniugi Julius e Ethel
Rosenberg che furono condannati a morte.
Tali
procedure non ebbero i frutti sperati. La popolazione reagì
negativamente a ciò. Nel 1954 il Senato censurò l'attività
politica di McCharty giudicandola poco efficacie e lesiva per lo
spirito patriottico della Nazione. Inoltre qualche tempo prima
lo stesso senatore aveva mosso delle accuse pesanti a dirigenti del
Ministero della Guerra mettendolo in cattiva luce. Il senatore diede
le sue dimissioni anche in seguito alla campagna stampa mossa contro
di lui per denunciare le molte vite distrutte dalle sue malefatte.
Nel 1957 Joseph McCharty morì per una epatite dovuta al forte
alcolismo e ad una probabile schizofrenia. In realtà la censura e la
morte di McCharty non segnò di fatto la fine della caccia ai
comunisti. Da quando emerse dagli archivi del “Progetto Venona”
gli Stati Uniti erano consci dello spionaggio nemico e del fatto che
molti impiegati statali fossero spie al soldo del Blocco Sovietico.
In definitiva la guerra allo spionaggio si protrasse fino alla fine
della Guerra Fredda se non oltre.
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