domenica 17 giugno 2012

Desaparecidos di Spagna: le vittime del franchismo

Le vittime delle purghe franchiste seguite alla vittoria di Franco, secondo "Associazione per il recupero della memoria storica di Valladolid" che si occupa dall'inizio degli anni novanta di fare chiarezza sul regime franchista, sono circa 92.462. Secondo altre stime sono molte di più, un centinaio di migliaia, se si contano anche le fosse comune di recente scoperte dagli archeologi forensi. Dal 1936 al 1939 si contano le principali ondate di repressione: le esecuzioni era all'ordine del giorno e ad essere uccisi erano liberali, repubblicani, militanti di sinistra e tutti coloro che si opponevano alla crociata di Franco per la redenzione della Spagna contro quel presunto complotto giudaico - massonico - bolscevico che minacciava il prestigio della nazione. Vive nella memoria dei superstiti sono le stragi di Badajoz (agosto 1936) e di Malaga (febbraio 1937) che fecero migliaia di vittime tra uomini, donne e bambini. A queste poi vanno aggiunte le purghe che venivano attuate dalla temibile legione straniera, composta in prevalenza di soldati di origine marocchina, nelle regioni che man mano erano occupate da Franco. Il Caudillo era conscio del fatto che non bastava la semplice occupazione militare e una capillare azione di propaganda per conquistare la fiducia della popolazione. Si doveva estirpare del tutto l'anarchismo, il comunismo e il repubblicanesimo che avevano messo in crisi la borghesia cattolica e agraria che per un periodo aveva visto in pericolo i propri privilegi. I bersagli erano i militanti dei partiti del Fronte Popolare, ma  anche le loro famiglie che indirettamente erano accusate di appoggiare i familiari imprigionati. Successivamente la presa del potere le purghe man mano furono sostituite da un programma di rieducazione simile a quello sovietico o maoista. Migliaia e migliaia di prigionieri politici furono inviati in campi di detenzione, condannati ai lavori forzati. Circa 400.000 furono gli uomini inviati nei centri di detenzione sparsi per tutto il paese. Molte di queste migliaia sono desaparecidos, cioè di loro non si seppe più nulla. A loro volta i galeotti venivano smistati in varie organizzazioni come il "Patronato para la redencion de penas per el trabajo", tutte volte a organizzare il lavoro forzato per la ricostruzione del paese. Il lavoro insieme ai maltrattamenti e alle torture erano funzionali alla redenzione spirituale dei prigionieri. Accusati di ateismo e di tradimento della patria, i galeotti dovevano redimersi cristianamente tramite la fatica e il sudore. Nel 1947, secondo le voci del regime, venne chiuso l'ultimo campo di detenzione a Miranda del Ebro conclusosi il periodo della ricostruzioni. In realtà la presenza di altri centri carcerari con condizioni di esistenza pessime e con sistemi di tortura duri era più che accertata. Il regime giustificava queste violenze come opere di pacificazione e di rieducazione così come durante la guerra Franco celava le violenze dei legionari come atti di redenzione. La violenza per i franchisti era giustificata, mentre per i popolari no. La propaganda nazionalista parlava delle violenze (verificatesi, ma in altre modalità) del Fronte Popolare celando quello proprio o meglio trovando una motivazione per tale prassi. Un esempio è la repressione dei baschi dove, parlando di difesa della Spagna, vennero uccisi uomini di tutti gli indirizzi politici nonché donne, bambini e la maggior parte del clero basco che difendeva l'indipendenza di quelle zone. Stessa cosa avvenne successivamente in Catalogna per reprimere l'onda indipendentista. Nel 1952 le Nazioni Unite, in seguito alle proteste del governo repubblicano in esilio, organizzarono una missione di ispezione delle carceri spagnole. Il rapporto riferì di situazioni allarmanti e dei maltrattamenti ai danni dei prigionieri. I sospetti verso la Spagna furono effettivamente confermati. Vi era il pericolo che ancor di più il paese venisse isolato dalle relazioni internazionali. Franco si sentì minacciato da questa macchia anche in vista dei suoi rapporti appena inaugurati con Usa e Nato. Fu così che il regime carceraria venne necessariamente ridimensionato anche se le minacce di prigionia continuavano ad essere rivolte ai dissidenti.

1 commento:

  1. Come ha fatto Franco ad essere così spietato con i propri connazionali? I supporti sono stati: la chiesa cattolica,Mussolini e Hitler. Che bel trio!

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