giovedì 7 giugno 2012

Primo De Rivera e il falangismo

Il 29 ottobre 1933 a Madrid Jose Antonio Primo De Rivera fondò le "Falangi Spagnole", un movimento politico che aveva tratti prettamente di ispirazione fascista . Figlio del dittatore Miguel De Rivera, fin da giovane seguì le orme politiche del padre celebrando la sua figura e man mano sviluppando un pensiero che, nella teoria e nella prassi, si avvicinava al fascismo italiano. Il capitalismo e il marxismo erano per De Rivera due mali da estirpare nella società spagnola così come in tutte le altre. L'individualismo liberale e la lotta di classe erano malattie sociale che avrebbero minato l'identità nazionale e la solidità della Nazione. Si offriva invece un modello di  Nazione spirituale, trascendentale e interclassista. Proponeva la nazionalizzazione delle banche e dei mezzi di produzione pur difendendo la proprietà privata. Giustizia sociale e solidarietà nazionale erano le parole d'ordine del falangismo. Il tutto legato ad una politica sociale volta a garantire il sostegno delle classi operaie. Durante gli scioperi e le tensioni sociali tra il 1934 e il 1936 le falangi si schierarono a fianco degli scioperanti nonostante la forte presenza degli anarchici e dei social - comunisti e lo scarso successo che riscossero alle urne. Nell'anno dello scoppio della guerra civile le FS si schierarono nel Fronte Nazionale a sostegno di Franco. Primo De Rivera qualche mese dopo venne catturato e fucilato il 1° novembre di quell'anno. Il mito di De Rivera rimase vivo nell'estrema destra sociale anche dopo la fine del regime franchista nel 1977. Lo stesso Franco celebrò più volte De Rivera come il "martire della Crociata" per la salvezza della Nazione. Il suo corpo venne tumulato nel monumento della Valle de los Caidos, dove si trova un mausoleo dedicato alle vittime della guerra civile spagnola.