lunedì 4 giugno 2012

Dio, Patria e Famiglia o Liberi, Sociali e Nazionali?

Si è spesso portati a definire il fascismo italiano con il motto "Dio, Patria e Famiglia" intendendo con esso i valori che la figura di Mussolini e il suo pensiero hanno provveduto a salvaguardare. La maggior parte dei nostalgici vede il fascismo in chiave conservatrice e borghese, rifiutando ogni altra interpretazione che differisca da quella che convenzionalmente si accetta. Si può accettare questa versione tanto è vero che si parla spesso di un "fascismo regime" (termine introdotto da Renzo De Felice) compromesso con i poteri forti e quelli tradizionali, accettando di fatto quei valori che precedentemente avversava. In realtà la cultura mistica e ideologica del fascismo non ha mai parlato sempre fin dalle origini di tradizione. Mussolini stesso proveniva da un'area ruotante intorno alla sinistra massimalista. Il suo pensiero è il risultato della commistione di elementi della sinistra con alcuni propri dello spiritualismo e del niccianesimo, incompatibili con la tradizione cattolica. Il motto "Dio, Patria e Famiglia" viene dal Portogallo, da Antonio Salazar, economista e dittatore, che sviluppò un fascismo simile a quello italiano (specie nella politica economica), ma fin dalle origini conservatore e fortemente cattolico. La sua importazione in Italia avvenne probabilmente dopo la guerra civile spagnola per confermare la svolta a destra del regime. Il fascismo italiano, quello di San Sepolcro, parlava di "Liberi, Sociali e Nazionali" cioè una ideologia fortemente connotata da elementi rivoluzionari e lontano dai risultati del fascismo regime.

Nessun commento:

Posta un commento