domenica 10 giugno 2012

Estado Novo!

L'Estado Novo, lo Stato Nuovo, il progetto di ogni fascismo di rigenerazione della Nazione dopo le aggressioni liberiste e comuniste. Questo termine di chiara matrice iberica è stato coniato in Portogallo e sta ad indicare il lasso di tempo che va dal 1926 al 1968. In questo frangente anche il Portogallo, secondo Stato iberico, ha conosciuto il fascismo impersonato dalla figura di Antonio De Oliveira Salazar. Nel grande calderone del fascismo, la dottrina di Salazar però è tendenziamente tradizionalista, quindi fin dalle origini lontana dalla carica rivoluzionaria del fascismo italiano. Nel 1923 avvenne il Golpe di Salazar che pose fine alla repubblica che, come in Spagna, soffriva di una forte instabilità politica. Salazar non ebbe mai il carisma di un Mussolini ne di un Hitler: come Franco era stato semplicemente appoggiato dalla borghesia conservatrice, senza esser riuscito ad accattivarsi la massa popolare. Il regime o, meglio, l'Estado Novo, era connotato da una matrice molto conservatrice. Come ho evidenziato in un altro articolo ("Dio, Patria e Famiglia o Liberi, Sociali e Nazionali") il motto "Dio, Patria e Famiglia" venne utilizzato dal dittatore per esaltare l'affinità tra la tradizione cattolica portoghese e la politica sociale intrapresa. Sostanzialmente le scelte politiche ed economiche vennero fatte rispettando i valori cattolici e la classe borghese conservatrice. Il corporativismo venne scelto come strumento per mantenere i privilegi della elitè economica portoghese e per contrastare ogni sentimento di rivalsa delle classi più povere. Ed è proprio contro i comunisti che Salazar usò la sua arma più potente per mantenere l'ordine, la polizia segreta: la PIDE. I dissidenti venivano censurati e deportati nelle ultime colonie portoghesi. Il portogallo nel 1938 firmò il Patto Anti - Comintern insieme ai Paesi dell'Asse, schierandosi di fatto con costoro. Le simpatie verso il nazismo costarono a Salazar sanzioni nel periodo postbellico, ma nonostante tutto riprese dal partito nazista la struttura e soprattutto le legioni popolari sul modello, però, dello squadrismo italiano, le Legiao Portuguesa. Come per la Spagna di Franco, anche Salazar tentò ad un certo punto di uscire dall'isolamento in cui si trovava. Nel 1949 entrò nella Nato con non poche critiche. Il dittatore aveva represso nel sangue alcune rivolte coloniali. I suoi metodi poco ortodossi costarono la vita di migliaia di persone, ma, nonostante i suoi sforzi, agli inizi degli anni sessanta fu costretto a cedere all'indipendenza di molte colonie, in particolar modo l'Angola. L'Estado Novo, come il franchismo, aveva, diciamo, salvato il Paese da una situazione di instabilità politica. Quindi dopo aver ristabilito un certo ordine Salazar si propose di riavvicinare il Paese alla democrazia. Nel fare ciò si adeguò alla democrazia organica di Franco, ma la sua opera si interruppe con la sua morte. Il suo successore, Marcello Caetano, cercò di portar a termine la sua dottrina, ma nel 1974 la Rivoluzione dei Garofani accellerò il cambiamento.

Federico Garcia Lorca: gli ultimi giorni della repubblica

Federico Garcia Lorca era un poeta eccentrico e sopra le righe. Viveva a Granada, una città legata fortemente alla tradizione cattolica, la quale dopo l'alziamento di Franco si schierò decisamente con gli insorti. Lorca era fuori posto da sempre in un luogo dove veniva additato come un sovversivo e come un sodomita, essendo un omosessuale. Le sue opere riflettono questa sua esuberanza intellettuale legata ai primi movimenti avanguardisti europei e alla rivoluzione dei costumi che, in parte, aveva raggiunto la cattolicissima Spagna. I suoi spettacoli teatrali e le sue uscite per la città erano seguite da critiche dagli ambienti conservatori e da occhiate che covavano un disprezzo che si manifestò con la sua cattura e fucilazione. Anche Lorca però si lanciava in discorsi molto provocatori: affermava ad esempio che la Reconquista (dogma della destra spagnola) era stato un atto di vandalismo, poiché aveva distrutto una civiltà, quella dei mori, che aveva raggiunto livelli di sviluppo culturale e tecnologico molto elevati. Anche in politica era molto spregiudicato. Oltre a difendere le idee libertarie che si stavano da tempo diffondendo in Europa, Lorca fu uno strenuo difensore della repubblica da buon liberale di sinistra. La difese nelle sue opere e nei suoi discorsi fino alla sua morte. Quando Franco e i generali dell'alzamiento si preparavano a reprimere la sinistra spagnola e ogni elemento repubblicano, in una sorta di crociata contro gli infedeli, Lorca si trovava a Granada. Qui i falangisti perquisivano case e locali alla ricerca dei nemici della nazione. In pochi giorni furono uccisi 5000 uomini e donne con la colpa di essere di sinistra o comunque di appoggiare la repubblica (nel giro di poche settimane furono uccise 50.000 persone dalle truppe ribelli). La borghesia latifondista e gli ambienti reazionari sfogarono in questi giorni la rabbia per quelle riforme della repubblica che avevano messo in crisi le loro prerogative. Lorca si rifugiò, conscio del pericolo, presso un suo amico, Louis Rosales, poeta e falangista, il quele lo nascose da occhi indiscreti. Le autorità, venute a sapere del nascondiglio, catturano Lorca nonostante i suoi amici, tra cui Rosales, avessero chiesto la grazia. All'alba del 19 agosto 1936 a Viznar venne fucilato Federico Garcia Lorca e il suo corpo gettato in una fossa comune. Nonostante la censura franchista, la sua personalità ammalia ancora milioni di lettori.