mercoledì 20 giugno 2012

Nestor Machno: il rifiuto dello Stato

Nel fermento politico e sociale dell'Europa dell'est si produssero spinte rivoluzionarie che portarono al radicale cambiamento della società, scardinando gli elementi feudali e aristocratici che ancora esistevano in quelle nazioni nei primi anni del novecento. Le masse contadine e proletarie avevano dimostrato tutta la loro rabbia verso i soprusi che dovevano quotidianamente sopportare. Ecco perché le idee del socialismo rivoluzionario non tardarono a diffondersi e a catturare la forza combattiva delle masse povere. In particolar modo l'anarchismo, a differenza del comunismo, ebbe una diffusione capillare tra la classe operaia e contadina, la quale garantiva una totale liberazione da ogni potere autoritario e elitario. La popolazione slava in generale ebbe grandi simpatie per il movimento anarchico. Il comunismo dovette lavorare molto di propagande per riuscire a far breccia nelle menti di queste popolazioni. La classe proletaria e contadina, stanca della prepotenza dei kulaki, vide nelle figure di Nestor Machno e Petr Arsinov una soluzione ai loro problemi. Specie Machno con il suo carisma e con il suo ardore rivoluzionario fu il protagonista principale della rivoluzione ucraina che seguì a quella russa del 1917. In quell'anno Machno, rilasciato dal carcere dopo la rivoluzione di febbraio, iniziò a organizzare i contadini e i proletari in una serie di soviet per dirigere al meglio le manovre rivoluzionarie. Come prima mossa venne respinta ogni possibile trattativa con la borghesia. Successivamente a partire da città di Huljajpole furono espropriati tutte le terre dei latifondisti e create una serie di comuni agricole che si diffusero a macchia d'olio per tutto il paese. Queste erano comunità autonome basate sulla totale uguaglianza dei suoi membri, le quali poi a loro volta interagivano tra di loro a livello locale e regionale e raramente nazionale. La propaganda comunista tentò più volte di penetrare all'interno dei soviet per riorganizzarli in base al modello bolscevico. I tentativi fallirono visto l'intransigenza anarchica e l'odio che la massa contadina e operaia aveva nei confronti di ogni autorità statale, specie quella dittatura del proletariato che vedevano come un altra forma di oppressione. Le collettivizzazione politiche ed economiche si rafforzarono e questo aumentò il disappunto non solo della borghesia, ma anche dei comunisti che da sempre non vedevano di buon occhio i progetti anarchici. Con il trattato di Brest - Litovsk Lenin cedette una parte dell'Ucraina agli austro - tedeschi i quali non tardarono a reprimere la confederazione contadina e operaia. Gli anarchici non tardarono a reagire all'aggressione tedesca e comunista. Venne organizzata la Machnovscina, un esercito popolare guidato dallo stesso Machno e basato sui principi democratici che distinsero anche le truppe anarchiche in Spagna. La guerriglia fu la metodologia che gli anarchici usufruirono al meglio per ostacolare l'avanzata tedesca e nel contempo l'Armata bianca che era intervenuta a sostegno dell'esercito invasore. Trozkij fu tra i principali sostenitori dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'Armata Bianca convinto che il progetto anarchico dovesse essere distrutto per evitare facesse troppi proseliti. La presa di posizione del leader bolscevico stona con quello che accadde in Spagna dove i trozkisti si allearono con gli anarchici contro la repubblica e il franchismo. I nemici non erano solo esterni, ma anche interni: tra settembre e ottobre del 1918 l'esercito popolare dovette affrontare la Petliura, un movimento estrema destra sostenuto dalla borghesia reazionaria. Nel frattempo Machno e un gruppo di rappresentanti della confederazione anarchica nel 1920 si recarono a Mosca per ottenere aiuti dagli anarchici russi e da Lenin stesso. Ciò che l'anarchico ucraino vide lo sconvolse: la polizia segreta comunista aveva iniziato a reprimere il movimento anarchico e i colloqui con Lenin non giunsero a nessuna conclusione. Le divergenza tra comunisti e anarchici erano troppo profonda per cui la delegazione ucraina dovette tornare in patria senza alcun risultato. In un solo anno di guerra la confederazione anarchica riportò su più fronti grandi vittorie, ma, per la mancanza di armi e per il numero esiguo di uomini, dovette cedere di fronte all'avanzata dell'Armata rossa.